A scuola di Fair Isle con Emma Fassio
Sabato 31 gennaio, giornata di workshop con Emma Fassio da Punti e Spilli SAS a Forlì.
Punti&Spilli è una casa-laboratorio, dove le proprietarie ti fanno sentire subito a tuo agio e dove vorresti tornare prestissimo (e infatti mi sono già iscritta ai corsi di uncinetto tunisino). Tutte le knitter si conoscevano già e l’atmosfera era quella di una piacevole giornata di sferruzzo/cucito/altro con le amiche.
Ieri si parlava di Fair Isle, tecnica per creare capi jacquard a due o più colori, originaria della omonima isola dell’arcipelago delle Shetland, all’estremo Nord della Scozia (e solo con i nomi e la geografia si capiscono tante cose!). Guest star, insegnante e madrina, Emma Fassio, che oltre al suo modello “Variazioni Armoniche”, piccola cappa/coprispalle che si può rivisitare in mille modi, ha trovato il tempo per spiegarci la storia della tecnica e fare una bella panoramica sull’uso del colore nel lavoro a maglia.
Il primo aggettivo che ti salta in mente incontrando Emma è “solare”: sorridente, serena, felice di poter condividere la passione per il proprio lavoro. E’ arrivata con un cappello a righe infeltrito e un trolley pienissimo e sembrava Mary Poppins sulla porta di casa Banks. Spettacolo! Le altre corsiste ed io ci siamo subito fatte autografare un po’ di libri, sono orgogliosa di averli nella mia libreria.
Ero ansiosa di iniziare a provare la tecnica, e anche curiosa di provare il guidafilo di Clover per facilitare il passaggio tra i due fili di colore, così con il consiglio di Emma ho deciso di montare solo i punti necessari per farne uno scaldacollo e buttarmi subito sulla lavorazione multicolor. Il risultato è stato visibile in fretta, la foto qui sotto mostra, sebbene non sia troppo chiara, come sono avvicendati i colori. Il lavoro è molto ordinato anche a rovescio, ben al di là dei miei primi esperimenti di Fair Isle dell’inizio dell’inverno (da autodidatta si impara la tecnica ma non la maniera, per quello serve un esperta che guarda e corregge).
Alla fine della giornata lo scaldacollo era già come lo si vede qui sotto; la lavorazione Fair Isle è piacevole e scorrevole e le idee per altri progetti sono già nel cassetto. Ne ho approfittato anche per portare a casa due matasse di filati da provare. Mi incuriosisce lo Shetland con la sua consistenza secca che mi ricorda gli anni ’70 e i maglioncini che mi faceva mamma. Ma prima devo finire due scaldacolli e un paio di calzini diabolici. Senza ansie però. KNIT IT EASY!
Buongiorno, io ho un problema con un fair isle, come posso risolvere il gradino di inizio/fine giro per non sfalsare lo schema e dare continuità? Nelle spiegazione del modello non c’è alcun accorgimento a riguardo. Se potesse aiutarmi. Grazie
Link modello https://www.garnstudio.com/pattern.php?id=8063&cid=4#add
Buongiorno Eleonora, solitamente io non uso nessun accorgimento per il cambio di giro nel Fair Isle. In effetti è la prima volta che mi viene ponsto il problema. In nessuno dei libri in mio possesso, in più lingue, è trattato l’argomento. La lavorazione procede a spirale e semplicemente si “sale” di un punto al cambio giro. La salita del motivo dovrebbe essere appena visibile e non fastidiosa per l’occhio. Se ha acquistato del filato DROPS può chiedere ad un loro rivenditore e chiedere se per quel modello specifico sono state pubblicate precisazioni o videotutorial. Diversamente, il motivo va semplicemente lavorato così com’è.