Quale uncinetto scelgo?

Sembra una domanda inutile, ma in realtà me la ponete spesso, specialmente se state acquistando un filato che non avete mai lavorato prima o se state per affrontare una lavorazione o un progetto che sembrano più impegnativi del solito.

Nei miei ricordi di bambina, i miei inizi con il crochet, c’è un unico modello di uncinetto: quello superclassico, di metallo, colorato a seconda della misura, a volte con un cappuccio di metallo a coprire le punte più sottili e delicate. Questo tipo di uncinetto non è scomparso: in negozio da me lo trovate ancora a marchio Prym, più o meno in tutte le misure, anche se le misure più grandi non sono di metallo ma di plastica. Quasi tutte però ci siamo accorte che questo modello tradizionale può essere scomodo se non addirittura doloroso per le mani durante e dopo lavorazioni lunghe oppure complicate per motivi diversi. Ecco quindi una panoramica degli uncinetti che vi propongo per affrontare qualsiasi tipo di filato o sfida!

(Cliccate sul nome dell’uncinetto per andare a vedere la panoramica in negozio!)

Clover Soft Touch: sono gli ultimi arrivati in negozio. Sono leggerissimi, con il manico ergonomico piatto, adatti per lavorazioni con filo sottile – per esempio i cablé dal 5 a salire – oppure per lavorazioni a pizzo o su progetti molto piccoli. Permettono una manovrabilità totale e non affaticano la mano.

Clover Amour: i preferiti da chi lavora in modo intensivo e con filati impegnativi – per esempio il cordino per le borse o la juta – hanno il manico di gomma colorata in colori diversi a seconda della misura e lo stelo di metallo della unghezza totale dell’uncinetto. Questo li rende praticamente indistruttibili.

Prym Ergonomics 2.0: fatti con un innovativo materiale tecnico che li rende leggerissimi nonostante le dimensioni leggermente superiori alla media, sia per quello che riguarda la lunghezza della testa che per l’impugnatura. E soprattutto sono bianchi, il che li rende facilmente utilizzabili anche con i filati scuri. Sono perfetti per chi impugna l’uncinetto come se fosse un coltello e predilige lavorazioni e progetti di lunga esecuzione, con lana e cotone. Il materiale di cui sono fatti li rende poco adatti ai filati molto rustici come la juta, che li può grattare. Vanno invece benissimo con la fettuccia.

Prym uncinetto classico per lana e cotone: sono gli uncinetti tradizionali di cui parlavo ad inizio articolo. Di metallo o di plastica, a seconda della misura, vanno bene per qualsiasi tipo di lavorazione ma affaticano di più la mano per la loro forma tubolare e non ergonomica.

Prym uncinetto tunisino: ho scelto questo modello della linea Natural perché è scorrevole, piacevole al tatto e si può adattare a tutte le lavorazioni aggiungendo un cavetto e una testina finecorsa oppure un altro uncinetto (questo ultimo caso è per quando dovete lavorare in tondo).

Prym uncinetto tunisino a due teste: si tratta di un uncinetto lungo 25cm, con una testa ad ogni estremità. Si usa per il punto tunisi e tutte le sue varianti nelle lavorazioni circolari a uno o più colori ed è quindi adatto per cappelli&CO.

Prym Uncinetto smirne: è un uncinetto con la punta ad ago chiuso, come gli aghi da macchina per maglieria, da utilizzare per alcuni punti freeform e per la realizzazione di tappeti annodati. E’ disponibile in una misura unica.

E’ ora di scegliere il vostro progetto e il vostro uncinetto. Se siete indecise sul tipo da acquistare, il consiglio è quello di sperimentare: molt@ di noi non prediligono un unico formato o materiale ma cambiano a seconda del progetto e del tipo di filato da lavorare.